Coste e Spiagge del Salento
Più di 150 Km di acque cristalline, di baie, grotte, isolotti, spiagge e scogliere, la costa salentina non delude nessuno. Da Casalabate, passando per Torre Rinalda, San Cataldo e i suoi resti del porto romano di Adriano, facendo una tappa all’oasi delle Cesine protetta dal WWF, attraversando poi San Foca, la messapica Roca Vecchia, Torre dell’Orso e Sant’Andrea, incrociando i Laghi Alimini, si arriva alla suggestiva Otranto, con la sua storia unica e la sua natura emozionante, anche solo perché la sua Punta Palascia è il punto più ad est d’Italia e perché si scorgono, nelle giornate più limpide, le montagne dell’Albania. E’ da Otranto che parte un incantevole percorso marino e costiero, nonché terrestre, proprio a cominciare dalla stessa emozionante località, tappa obbligata dove fermarsi in ogni stagione dell’anno. Navigando verso il Capo di Leuca, il viaggiatore non può distogliere gli occhi dalla costa, perché la natura ha creato un magnificente spettacolo di rocce a picco sulle quali costantemente si infrangono i flutti del mare. Dietro ogni punta e dentro ogni baia che si incontra, si apre uno scenario nuovo, tanti piccoli luoghi da esplorare come il delizioso piccolo fiordo di Porto Badisco e, poco più a sud, Santa Cesarea Terme con le sue acque sulfuree e le sue ville in stile moresco immerse nella macchia mediterranea ed affacciate sul mare. Subito dopo incontriamo Castro, con il suo castello e la città vecchia dominanti una delle baie più limpide e riparate di tutta la costa salentina. Passando per Andrano e tuffandosi nelle acque della scintillante Grotta Verde, si arriva al grazioso porticciolo di Tricase. Poche miglia separano il navigatore dal Capo di Leuca, miglia di natura incontaminata e di altri splendidi scenari come Novaglie e il Canale del Ciolo, tappa obbligata anche da terra, grazie al suo ponte panoramico dal quale quasi sempre si tuffa anche qualcuno. Si giunge infine al suggestivo faro bianco di Santa Maria di Leuca, meta di turisti che onorano la Vergine nel suo Santuario e di bagnanti che esplorano le numerosissime grotte di questo ultimo tratto di costa, prima di cominciare a risalire lasciandosi alle spalle Punta Ristola e prepararsi ad un repentino cambio di paesaggio: dalle alte coste e la natura selvaggia, si passa a basse scogliere, distese di sabbia, torri cinquecentesche e spiagge attrezzate. Da Torre Vado, Torre Pali, Torre Mozza e Torre San Giovanni (Ugento), Torre Suda, navigando in acque azzurre e limpidissime, scorgendo a terra muretti a secco e paiare, si arriva alla rinomata Gallipoli, che merita una sosta più lunga ed una passeggiata lungo i bastioni e all’interno dei suoi bianchi vicoli spesso costeggiati da antichi palazzi baronali, cortili fioriti e chiese. Non finisce qui; dopo la kalè polis si apre litorale di Nardò: Santa Maria al Bagno, Santa Caterina ed il Parco naturale di Portoselvaggio. Anche qui ritorna il susseguirsi di torri di avvistamento, di calette, di insenature, fino ad arrivare a Porto Cesareo e ai suoi 17 chilometri di spiaggia e di dune cui si contrappongono gli isolotti antistanti, il più famoso tra i quali è l’Isola dei Conigli.
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